Cartella clinica elettronica (CCE) e Fascicolo sanitario elettronico (FSE) sono due dei pilastri della sanità digitale, la cui architettura è stata definita dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con obiettivo di incrementare la qualità delle prestazioni mediche erogate ai pazienti e l’efficienza delle organizzazioni sanitarie.
CCE
La Cartella clinica elettronica è l’equivalente della “vecchia” cartella di ricovero cartacea in cui sono raccolte le informazioni anagrafiche e cliniche del paziente e delle attività diagnostico terapeutiche eseguite dall’inizio sino alla fine del ricovero. Resta valida, infatti, la definizione del Ministero della Salute contenuta nelle linee guida del 1992, secondo cui è “lo strumento informativo individuale finalizzato a rilevare tutte le informazioni anagrafiche e cliniche significative relative a un paziente e a un singolo episodio di ricovero”.
La digitalizzazione conferisce però alla cartella clinica enormi vantaggi: viene facilitato lo scambio in tempo reale di informazioni tra i medici, da quelli di medicina generale a quelli ospedalieri, sino agli specialisti. In tal modo gli operatori sanitari che hanno in cura il paziente sono nelle condizioni di procedere alla diagnosi e al monitoraggio rapidamente e in maniera più appropriata, garantendo un’assistenza migliore e continuativa. Tutto questo rinunciando alla conservazione di documenti cartacei che spesso rallentano l’attività medica. Il paziente, dal canto suo, non è costretto in ogni visita di controllo a riferire la propria storia clinica ai medici e agli specialisti che lo hanno in cura e può autorizzare l’accesso alle informazioni e ai documenti a un numero illimitato di professionisti.
FSE
Il Fascicolo sanitario elettronico, noto anche come Electronic Health Record (EHR) come si può rilevare consultando le pagine sul FSE del Ministero della Salute, è la raccolta, in formato digitale, dei dati e delle informazioni sanitarie e socio-sanitarie di un paziente che provengono da ospedali, poliambulatori, studi medici e che si riferiscono a tutte le prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e, dal 19 maggio 2020, anche a quelle eseguite dalle strutture private.
Il FSE, quindi, abbraccia l’intera vita del paziente ed è lo stesso paziente che può arricchirne il contenuto attraverso il taccuino personale dell’assistito: si tratta di una sezione riservata in cui il paziente può aggiungere le informazioni che ritiene utili per descrivere il suo percorso di cura.
Le informazioni contenute nel Fascicolo sanitario sono distinte tra:
- Nucleo minimo
- Dati e Documenti Integrativi
Il Nucleo Minimo, uguale per tutte le Regioni, è costituito da dati identificativi e amministrativi dell’assistito; referti; verbali del pronto soccorso; lettere di dimissione; profilo sanitario sintetico; dossier farmaceutico; consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti. Questo fulcro poi può essere incrementato in base alle scelte delle Regioni e delle Province autonome, con i dati e documenti integrativi ovvero con l’inserimento di prescrizioni, prenotazioni, cartelle cliniche, piani diagnostico‐terapeutici, esenzioni, certificati medici e altra documentazione rilevante per i percorsi di cura dell’assistito.
Le linee guida di attuazione prevedono una ampia evoluzione del Fascicolo sanitario in un FSE 2.0, un nuovo e ancora più moderno ecosistema digitale che realizza servizi evoluti basati su documenti e dati per cittadini e operatori sanitari al fine di garantire un punto unico ed esclusivo di accesso per i cittadini ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale. Questo approccio “sistemico” richiede alcuni prerequisiti che devono essere condivisi da tutti gli attori del SSN pubblici, privati accreditati e privati e ai diversi livelli organizzativo-istituzionali coinvolti.
- Richiedi info e una demo gratuita di CGM XMEDICAL
- Iscriviti alla newsletter CGM XMEDICAL e ricevi gratuitamente contenuti di valore, utili per la tua professione