Cosa cambia nel 2025 con il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico

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Negli ultimi anni, la sanità italiana ha affrontato una trasformazione profonda, guidata dalla crescente complessità dell’assistenza sanitaria e dall’esigenza di digitalizzare e rendere più accessibili i dati clinici. In questo contesto, il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE 2.0) rappresenta un passo decisivo per garantire continuità di cura, prevenzione, efficienza e sicurezza, con una visione unificata a livello nazionale. 

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è stato introdotto nel 2012 (DL 179/2012) con l’obiettivo di raccogliere in formato digitale i dati sanitari del cittadino. Con il Decreto del Ministero della Salute del 7 settembre 2023, si è dato avvio al FSE 2.0, che ridefinisce finalità, contenuti e ruoli degli attori coinvolti, compresi medici, farmacisti, ASL e Regioni. 

Secondo il decreto, il FSE 2.0 ha tre finalità principali: 

  • Cura (diagnosi, trattamenti, prevenzione, profilassi internazionale). 
  • Studio e ricerca scientifica. 
  • Programmazione sanitaria, valutazione della qualità delle cure e dell’assistenza sanitaria). 

Il cittadino rimane titolare del proprio Fascicolo, con il diritto all’autodeterminazione, compreso l’oscuramento automatico di prescrizioni e referti. 

Grazie alla Legge di Bilancio 2024, è iniziata la transizione graduale al FSE 2.0, con l’obiettivo di uniformare il sistema sanitario digitale in tutte le Regioni entro il 2026. A fronte di un dato preoccupante — nel 2023 solo il 34% dei fascicoli era completo — il Ministero punta al 100% entro il 2026. 

Il FSE 2.0 si propone come infrastruttura essenziale, per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e garantire un’assistenza, centrata sul paziente, più efficiente e sicura. 

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 rappresenta un vero e proprio “diario clinico digitale” del cittadino, in cui si raccolgono in modo automatico e ordinato tutte le informazioni relative alla sua salute.  

In questo contenitore digitale sono archiviati: 

  • Referti, lettere di dimissione, verbali di pronto soccorso. 
  • Ricette mediche, certificati di malattia. 
  • Dati vaccinali, anamnesi, esenzioni, profilo sanitario sintetico. 
  • Taccuino personale del paziente. 

A differenza della versione precedente, il nuovo FSE  si fonda su standard condivisi e garantisce una gestione omogenea su tutto il territorio nazionale, facilitando l’accesso e l’utilizzo da parte di medici, farmacisti e operatori sanitari autorizzati. 

Ogni volta che un cittadino effettua un esame, riceve una prescrizione o una lettera di dimissione, il documento viene archiviato nel suo FSE, consultabile online. Questo permette di avere a disposizione, in ogni momento e da qualsiasi luogo, la storia clinica completa, utile per evitare esami ripetuti, errori terapeutici o ritardi nella diagnosi. 

Non si tratta solo di un archivio passivo: il Fascicolo Sanitario è uno strumento dinamico, pensato per favorire la continuità di cura, migliorare la prevenzione e rafforzare il rapporto medico-paziente. È il medico, infatti, a garantire la qualità e la coerenza delle informazioni presenti, contribuendo a creare un profilo sanitario sintetico aggiornato, chiaro e facilmente accessibile. 

Il tutto avviene nel pieno rispetto della privacy: il cittadino può decidere cosa mostrare, a chi, e quando, grazie a strumenti di gestione trasparente del consenso. 

Attivare il FSE è semplice e può avvenire in diversi modi: 

  • Online, tramite autenticazione con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE), accedendo al portale della propria Regione o al portale nazionale (in progressiva implementazione). 
  • Presso il medico di base, che può guidare il paziente nell’attivazione. 
  • Tramite sportelli ASL, per chi preferisce un supporto diretto. 
     

L’accessibilità varia ancora da Regione a Regione, ad esempio: 

  • In Emilia-Romagna, il FSE è già ben strutturato e integrato con i servizi CUP e ricette elettroniche. 
  • In Lombardia, si accede tramite il Fascicolo Sanitario Regionale, con SPID/CIE. 
  • Nel Lazio, il fascicolo è attivabile tramite il portale SaluteLazio. 

I vantaggi del Fascicolo Sanitario Elettronico sono concreti per tutte le parti coinvolte: 

Per il cittadino: 

  • Accesso ai dati ovunque e in qualunque momento. 
  • Utilità in emergenza o durante viaggi. 
  • Maggiore consapevolezza del proprio stato di salute. 

Per il medico: 

  • Quadro clinico completo sempre disponibile. 
  • Maggiore sicurezza nella prescrizione. 
  • Riduzione degli errori diagnostici. 

Per il Servizio Sanitario Nazionale: 

  • Riduzione di duplicazioni e sprechi. 
  • Miglioramento della programmazione e valutazione dei LEA. 
  • Monitoraggio dell’aderenza terapeutica grazie al dossier farmaceutico. 

Nel 2025 il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico compie un passo importante verso una sanità sempre più digitale e integrata. Con il Decreto n. 53/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 marzo, il Ministero della Salute introduce modifiche sostanziali alle modalità di gestione e aggiornamento del FSE.  

La normativa prevede l’obbligo di alimentazione continua del FSE, che impone alle strutture di caricare tempestivamente e in modo completo tutti i documenti clinici rilevanti: referti, lettere di dimissione, certificazioni e prescrizioni. Questo obbligo si applica sia alle aziende sanitarie pubbliche sia agli enti accreditati, garantendo una copertura omogenea dei dati sanitari a livello nazionale. 

Un’altra grande innovazione è l’accesso centralizzato tramite il portale nazionale del FSE, attualmente in fase di pieno sviluppo. Questo strumento consentirà ai cittadini di consultare la propria storia clinica da un’unica interfaccia, attraverso l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI), indipendentemente dalla Regione di appartenenza, semplificando la fruizione e migliorando la portabilità delle informazioni. 

Infine, il nuovo modello prevede flussi automatizzati attraverso software gestionali accreditati, in grado di trasmettere i dati sanitari direttamente al Fascicolo, riducendo l’intervento manuale degli operatori. Questa automazione è pensata per migliorare l’efficienza dei processi, aumentare l’accuratezza delle informazioni caricate e garantire una tracciabilità completa e trasparente. 

Con l’introduzione del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE 2.0) e delle più recenti norme previste dal Decreto 53/2025, i professionisti sanitari si trovano a confrontarsi con nuove regole e responsabilità nella gestione dei dati clinici dei pazienti.  

Se da un lato l’accesso alle informazioni è stato reso più efficiente e integrato, dall’altro emergono domande pratiche sulla tutela della privacy e sui limiti di consultazione. 

Il paziente può oscurare alcune informazioni? 
Sì. Il cittadino mantiene il diritto di oscurare singoli documenti all’interno del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.

Questa facoltà è garantita dalla normativa e si traduce nella possibilità, per il paziente, di decidere quali contenuti non rendere visibili agli operatori sanitari, anche in caso di emergenza. L’oscuramento può essere attivato tramite i portali regionali o app dedicate, assicurando il pieno controllo da parte del titolare dei dati. 

Come medico, posso accedere al FSE di un paziente che non conosco? 
No. L’accesso al FSE è tracciato e consentito esclusivamente ai professionisti sanitari coinvolti nel percorso di cura di quello specifico paziente.

Ogni consultazione è registrata e visibile all’assistito, che può sapere chi ha visualizzato i suoi dati. È vietato, e può costituire una violazione della normativa sulla privacy, consultare il FSE di pazienti con i quali non si ha un rapporto clinico attivo o giustificato. 

Il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico non è solo una riforma burocratica. È un potente strumento clinico e organizzativo che permette al medico di: 

  • Operare con maggiore consapevolezza. 
  • Ridurre i rischi clinici. 
  • Migliorare l’esperienza del paziente. 

Per i professionisti sanitari, comprendere come funziona il Fascicolo Sanitario Elettronico e quali sono i propri compiti nella sua gestione è oggi parte integrante della pratica quotidiana. 

L’obiettivo finale è una sanità digitale, integrata e centrata sul cittadino, in cui ogni informazione è disponibile al momento giusto, per la persona giusta, nel rispetto della privacy. 

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Data: 21.07.2021

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