Studio medico: quali grandi opportunità offre il web?

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Ricerca pazienti sul web

Oggi siamo immersi in internet. Un mare magnum navigabile ovunque e in ogni momento: a casa, in ufficio, a scuole, in università, negli studi medici, sia di giorno che di notte, per ogni possibile tipologia di necessità o curiosità. Basta collegare uno smartphone, un tablet o un computer ad una connessione internet per avere accesso allo scibile umano (almeno apparentemente…).

Se è vero che Google garantisce risposte a qualsiasi tipo di domanda in tempi brevissimi, è altrettanto vero che non sempre le fonti sono qualificate e attendibili. Un conto è cercare la ricetta per fare una torta di mele o guardate un video in diretta dal Giappone o dagli USA. Tutt’altra faccenda informarsi su patologie e terapie, o arrischiare diagnosi e trattamenti farmacologici.

Le ricerche sanitarie on line: i rischi di Doctor Google

Eppure, in caso di problemi di salute, il primo istinto di molte persone è di navigare alla ricerca delle risposte a dubbi e paure. Ho mal di denti? Sto pensando di sottopormi a un intervento di mastoplastica additiva? Temo che il mio bambino abbia il morbillo o la varicella? Succede spesso, se non sempre, che il primo consulto lo si faccia in rete, magari senza neppure farci caso.
Secondo una ricerca condotta da Bain & Company su cosa cercano on line gli italiani, tutto ciò che attiene alla salute e alla sanità risulta ai primi posti. 
E gli effetti possono essere drammatici se il paziente, ritenendo di aver acquisito sufficienti conoscenze con questo metodo fai da te, non ritenga più necessario rivolgersi allo specialista.

Internet: da rischio a opportunità

Naturalmente non tutti i pazienti sono così stolti. La maggioranza usa il web per orientarsi e per farsi un’idea, ma non rinuncerebbe mai alla professionalità del medico.

Lo scenario descritto è importante per avere uno spaccato reale sui comportamenti quotidiani di consistenti fette di popolazione in termini di fruizione dello strumento internet. Ci sono sfumature negative, come si diceva, ma ci sono anche grandi opportunità per i poliambulatori, case di cure, centri di diagnostica per immagini, studi medici specialistici, fisioterapisti, e ogni altra tipologia di struttura sanitaria che abbia la capacità di coglierle…

Visto l’uso massivo che ne fanno gli utenti, internet può infatti essere molto d’aiuto nella ricerca di nuovi pazienti, in quanto rappresenta uno strumento di contatto e di conoscenza virtuale che può generare fatturato reale.

Vi proponiamo qui di seguito cinque utili consigli per raggiungere questo obiettivo.

1. Realizzare o revisionare un sito web

Disporre di un sito internet, possibilmente ben realizzato e di facile consultazione, è un primo step irrinunciabile. Non è solo un problema di reperibilità sulla rete, o di disponibilità delle email aziendali connesse al dominio registrato, o di capacità di ogni website di illustrare, senza tanti giri di parole, quali sono le prestazioni mediche offerte dallo studio, con una breve presentazione dei professionisti che vi lavorano e l’indicazione dei contatti.

È anche, banalmente, un problema di immagine percepita dall’utenza: un medico che non ha un proprio sito è meno “autorevole”. Se si tratta di una struttura più complessa, essere assenti dalla rete è addirittura una carenza imperdonabile.

Una buona agenzia di comunicazione sanitaria è in grado di realizzare eccellenti siti web e progettarne la struttura secondo le specifiche esigenze. Alcune informazioni sono però indispensabili: l’indirizzo, il numero di telefono, una mail (meglio se con formato: info@nomedelsito.it), i giorni e gli orari di apertura.

2. SEO per posizionarsi ai primi posti delle ricerche

Il sito internet (o il blog del medico) sono delle vetrine, ma non bastano. Non è sufficiente perché a fare la differenza è la posizione che lo studio medico avrà nei risultati della ricerca su Google: più il sito occupa i vertici tra i risultati, meglio è. Ottimo se si riesce a conquistare la vetta per un motivo assai semplice: se il nostro studio medico è al primo posto quando si fa una ricerca, vuol dire che ci sono buone possibilità che chi ci ha cercato chiederà un appuntamento e diventerà, quindi, nostro paziente.

C’è infatti da dire che molte ricerche dimostrano che la grande maggioranza degli utenti si limita a consultare la prima pagina di risultati sul motore di ricerca.
Cosa fare, allora, per centrare questo risultato nella classifica delle ricerche online? Ecco il secondo consiglio: bisogna lavorare sugli strumenti che la stessa rete ci mette a disposizione. A cominciare dalle SEO, acronimo inglese che sta per “Search Engine Optimization”. Sono paroline magiche in grado spingere sui motori di ricerca, in modo tale da indirizzare le ricerche al nostro sito. Devono essere strategiche per indicare esattamente le caratteristiche dello studio medico, a partire dalla localizzazione.

Solo per fare un esempio: se vivo a Milano e ho bisogno di un ortopedico, cercherò “ortopedico Milano” e se proprio riesco a organizzarmi per spostarmi nella regione, aggiungerò “Lombardia”.

SEO

3. Aggiornare i contenuti del sito o del blog

I testi sono importanti e possono fare la differenza. Non solo perché visitare un sito non aggiornato mette grande mestizia nella percezione del paziente, sia (soprattutto) perché contenuti freschi, migliorano sensibilmente l’indicizzazione. Siamo, quindi, al terzo consiglio: produrre e aggiornare i contenuti per dare una descrizione quanto più attuale e affidabile possibile dell’attività ambulatoriale.

Se non lo si è ancora fatto, va infatti predisposto un testo per ciascuna specializzazione (nel caso di un poliambulatorio), o di nuovi servizi o tecnologie acquistate, ecc. Si può lavorare su una serie di post, ossia di messaggi di poche righe, così come su foto o video di breve durata o ancora è possibile allegare slide con grafici. Il messaggio deve essere finalizzato a far conoscere lo studio e la professionalità dei medici, indipendentemente dalla tipologia di comunicazione scelta. Nella struttura, in altri termini, ci sono le competenze giuste, per cui il paziente può fidarsi.

Lo storytelling, il raccontare una storia, è un’occasione di conoscenza che punta sulle emozioni.

4. Aprire profili e pagine sui social network

Una volta che si è messo online il proprio sito, è il momento di procedere all’apertura degli account sul social media. Anche se non tutti sono sempre perfettamente adatti al target, dato che non costano nulla (in termini di prezzo del servizio), il suggerimento è di aprirne il maggior numero possibile, in modo che possano soddisfare le aspettative dei pazienti.

Solo a titolo d’esempio: una pagina Facebook (da preferire al profilo che ha il limite di 5000 “amici”) è il più trasversale ed è il preferito dell’utenza over 35.

Twitter è poco usato ma consente efficaci azioni di menzione diretta agli opinion leaders.

Linkedin è perfetto per relazioni professionali, per cercare occasioni di lavoro nel mondo delle imprese dell’healthcare, per reperire informazioni su tecnologie e metodiche.

Instagram è il social più usato da giovani e giovanissimi, ma ha il limite di essere molto “visual” e non consentire la condivisione di link.

YouTube va assolutamente aperto se si vuole puntare sulla pubblicazione di video che, vale la pena sottolinearlo, sono i contenuti più fruiti in assoluto.

I social consentono di avere un rapporto più diretto e immediato con i potenziali pazienti che, una volta diventati clienti soddisfatti, diffondono e promuovono il lavoro del medico con commenti, condivisioni e like, andando a influenzare altre persone, partendo dalla cerchia dei familiari per arrivare agli amici e ai colleghi di lavoro.

Attenzione però a una criticità: se si è presenti sui social, bisogna aggiornarli e rispondere (nei limiti del possibile) alle sollecitazioni degli utenti.

5. Geolocalizzarsi e registrarsi sui portali sanitari

Altro consiglio utile è di creare un proprio account nei numerosi portali di aggregazione di servizi medici specialistici e sanitari in generale. Molti consentono registrazioni gratuite (con eventuale upgrade a pagamento), su altri si può entrare solo a fronte di tariffa. In ogni modo si tratta di directory molto frequentate da chi cerca uno specialista sul web, che aumentano la visibilità online.

Il consiglio è di collegare tutti gli strumenti di cui si disponga (sito, social, numero di telefono, meglio se connesso a Whastapp, indirizzi e ogni altro contatto); inserire una bella foto (meglio se in camice); dettagliare bene le branche specialistiche e i propri skills.

Anche la localizzazione geografica nella propria città o quartiere è fondamentale. Lo strumento principe per perfezionare questa esigenza è Google My Business che è in grado di smistare la grande maggioranza delle ricerche su luoghi di interesse commerciali, ma anche sanitario. La potenza di questo strumento è data dal fatto di agire a livello locale, potenziando decisamente l’indicizzazione del proprio sito esattamente nelle località che più interessano l’attività.

Sia sugli aggregatori che su Google, sono presenti aree per le recensioni degli utenti. Attenzione anche a questo aspetto. Ci vuol poco a guastare un’ottima reputazione a seguito di una critica severa e circostanziata da parte di un utente.

a cura di Redazione CGM in collaborazione con Comunicazione Sanitaria
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Data: 21.07.2021